CAPITOLO 1
Introduzione
Con lo sviluppo tecnologico e l'apertura di ogni stazione di calcolo
alla multimedialità ci si è trovati di fronte alla
presenza di svariati tipi di file quali testi, fotografie digitali,
sequenze video e brani musicali.
La crescente diffusione di Internet ha, inoltre, fatto sì
che il trasferimento di questi dati fosse sempre più frequente
e copioso. Ciò ha permesso, da un lato, lo scambio di informazioni
a livello amatoriale e, dall'altro, ha proposto alle aziende un
valido strumento per interagire con la clientela e per soddisfare
le esigenze di coloro volessero accedere alle banche dati o agli
archivi di strutture pubbliche e private.
Ci si è trovati progressivamente di fronte a nuove problematiche.
Dalla necessità di archiviare (e quindi catalogare e comprimere)
i dati, a quella di trasferirli in modo veloce ed economico attraverso
la rete mondiale, a quella, infine, di effettuare ricerche sempre
più precise e veloci, che tenessero conto del tipo di file
in questione e che permettessero all'utente di interagire in un
modo nuovo con il calcolatore.
E' ormai diffusissima la ricerca attraverso parole chiave; i motori
presenti in Internet ci permettono di trovare quelle pagine che
contengano una certa parola e, in più, ci suggeriscono
altri siti che possano avere qualcosa a che fare con il concetto
espresso
nella nostra ricerca; questo è un esempio di interrogazione
"intelligente" che non tiene solo conto del nome del
sito ma che si rivolge anche in modo diretto ai contenuti.
Riferendoci ad un file musicale, le interrogazioni possibili sono
certamente quelle classiche: nome brano, autore, anno di pubblicazione,
editore, ecc. ma anche quelle che coinvolgano direttamente la
melodia. Potrebbe, infatti, essere utile al compositore, così
come ad altri addetti ai lavori, reperire una partitura della
quale si ricordi solamente una breve sequenza di note, o potrebbe
essere interessante per l'amante di musica leggera visualizzare
o stampare la partitura di una canzone conoscendone solo il ritornello.
In questo contesto si inserisce il progetto del Teatro alla Scala
di Milano. Iniziato nel 1997, esso prevede la riorganizzazione
e la digitalizzazione dell'archivio musicale contenente le rappresentazioni
dal 1951 ad oggi. Il progetto, la cui realizzazione è stata
affidata al LIM (Laboratorio di Informatica Musicale) presso il
Dipartimento di Scienze dell'Informazione dell'Università
degli Studi di Milano, consta essenzialmente di tre fasi: recupero
dei materiali audio, creazione e sviluppo di una base di dati
per la gestione delle informazioni, distribuzione dei contenuti
via WEB.
Come verrà descritto in modo dettagliato nel capitolo 6,
l'algoritmo di ricerca proposto in questo lavoro è diventato
parte integrante del progetto del Teatro alla Scala di Milano
fornendo, così, agli utenti un modo completamente nuovo
di interrogazione di un archivio musicale.
Un'altra problematica da sempre esistita, e che trova indubbi
vantaggi dall'analisi di similitudini musicali, è quella
legata ai diritti d'autore. La possibilità di fornire in
input una melodia ed ottenere in output il grado di "somiglianza"
che essa ha con un'altra permette all'utente di conoscere in modo
automatico l'eventuale possibilità di trovarsi di fronte
ad una violazione del copyright. E' evidente che tale strumento
non possa essere lo spartiacque tra legalità e plagio ma
può fornire un'idea di come stanno realmente le cose.
Questo lavoro si pone l'obiettivo di ricercare contenuti musicali
in database di partiture in forma simbolica e quindi, sostanzialmente,
di confrontare due melodie attraverso il calcolo di un valore
che rappresenterà la loro distanza.
E' evidente che con il crescere delle dimensioni e del numero
dei file sia improponibile trattare questi tipi di dati solo come
sequenze di byte ma si renda necessario considerare le caratteristiche
proprie di un contesto musicale; ciò permette una ricerca
più veloce, precisa, e facilita il reperimento di particolari
strutture quali, ad esempio, le inversioni speculari.
Verranno, quindi, introdotte delle metriche specifiche per misurare
le distanze tra morfologie musicali, percettive e compositive.
Queste tecniche, realizzate tramite funzioni, misurano la similitudine
musicale. Ciò suggerisce che morfologie di diversi tipi
possano essere organizzate in termini di distanze reciproche.
La misura di tali distanze coinvolge la creazione, il riconoscimento
e l'analisi delle variazioni e delle trasformazioni di parametri
morfologici; questi possono essere insiemi di altezze, durate,
relazioni armoniche, e sequenze di valori legati al timbro.
Gli elementi di una morfologia, in sostanza, possono essere costituiti
da qualsiasi parametro ai cui valori si possa assegnare un ordinamento.
In questo lavoro, ad esempio, accanto all'ampiezza degli intervalli
tra eventi consecutivi (in termini di altezze e durate), è
stata data importanza alla "direzione" seguita dalla
melodia considerando il caso in cui i due eventi fossero l'uno
maggiore, minore o uguale all'altro (altezza o durata). E' stata
data, inoltre, una rilevanza notevole agli accenti che qui sono
in grado di guidare la ricerca per aumentarne la precisione e
la velocità.
In generale, comunque, i risultati di un approccio a livello morfologico
possono essere utilizzati in diversi contesti; citiamo, ad esempio,
l'analisi musicale di un brano con importanti implicazioni musicologiche
e didattiche.
Nel capitolo 2 troviamo una descrizione delle metriche e degli
intervalli che vengono utilizzati per il calcolo ponendo particolare
attenzione alle definizioni.
Nel capitolo 3 vengono riviste le funzioni del capitolo precedente
in un contesto prettamente musicale, viene posto l'accento sul
comportamento da tenere quando si è di fronte a due frammenti
di diversa lunghezza, viene spiegato il concetto di "peso"
da attribuire alle altezze ed alle durate, viene evidenziata l'importanza
della codifica degli accenti, sia come pattern per il windowing
(tecnica per confrontare frammenti di lunghezza diversa), che
come rappresentanti di eventi più "significativi",
viene esposta la soluzione per superare il problema di eventuali
picchi derivanti da imprecisioni presenti nei brani da confrontare
(causate, ad esempio, da errori nel riconoscimento automatico
delle note da un file audio).
Il capitolo successivo presenta l'architettura del programma,
le strutture dati utilizzate ed i metodi per il loro trattamento.
Nel capitolo 5 vengono raccolti esempi significativi delle varie
caratteristiche del programma (differenza tra le metriche, differenza
tra le opzioni). Vengono inoltre riportati i risultati dei confronti
tra frammenti noti di musica classica.
Il capitolo 6 è dedicato al progetto del Teatro alla Scala
che verrà descritto brevemente. Qui verranno mostrati alcuni
esempi dell'utilizzo dell'algoritmo di ricerca applicato all'archivio
scaligero.
Le considerazioni finali e gli spunti per eventuali sviluppi futuri
trovano posto nel capitolo 7.
Il lavoro si chiude con un appendice in cui vi è il manuale
d'uso del programma e con la bibliografia.