Introduzione
Lo scopo principale di questo lavoro di tesi é quello
di realizzare in modo automatico, secondo alcune regole di translitterazione,
la trasformazione di un testo letterario in uno spartito musicale.
Il problema è perciò quello di vedere se tra queste
due forme espressive differenti: "Lingua" e "Musica"
, può essere lecito parlare di "analogie" e quindi
di trasformazioni dall' una all' altra forma.
Se si affronta la questione da questo punto di vista si possono
fare le seguenti considerazioni:
1) gli aspetti ritmico dinamici del testo possono dare origine
ad un'unica linea melodica in cui questi vengono conservati;
2) l'armonia può essere associata ai contenuti polifonici
del linguaggio, naturalmente non da un punto di vista auditivo
ma, in una considerazione più attenta che distingua nella
locuzione vari livelli. Infatti un testo, letterario o non (ma
è nella letteratura, e soprattuto nella poesia che ogni
livello tende a divenire funzionale) può apparire quale
sovrapposizione di livelli: il "livello fonologico",
il "livello lessicale", il "livello sintattico",
il "livello enunciativo o discorsivo" (che è
il modo della combinazione delle frasi in enunciato o discorso);
3) i diversi contenuti semantici del testo possono generare una
combinazione simultanea di più di una linea melodica, cioè
musica contrappuntistica.
Le analogie che consentono di trasformare un testo in musica
sono sia a livello sonoro (fonemi, vocali, consonanti, sillabe,
silenzi, ecc.) che a livello di struttura propria del testo (un
sonetto é ricco di rime che sono riproposte con cadenze
ben precise, oppure un dialogo é ricco di coppie di frasi
domanda-risposta in cui la risposta riprende tutta o in parte
la domanda); l' identificazione di queste analogie consente di
riprodurre nel brano musicale una struttura di eventi musicali
simile alla struttura del testo originale.
Inoltre alcune caratteristiche del testo, come la punteggiatura,
i dittonghi, gli iati, la lunghezza della sillaba, ecc., influiscono
direttamente sulla generazione di altrettante caratteristiche
musicali, come ornamenti (acciaccature, mordenti), durate, dinamica,
pause, articolazioni (accelerando, ritardando), ecc.
Nel 1º capitolo si formalizzano queste regole, basate
in parte su una consolidata tradizione letterario-musicale (es.:
associazione sillaba-nota e accento-dinamica) e in parte su una
concezione più estesa del ritmo. Sia le une che le altre
sono dirette a conservare gli aspetti ritmici, dinamico e melodici
del testo.
L'input del programma é un testo sillabato (questa sillabazione
può essere fatta automaticamente per documenti in lingua
italiana) e nel quale possono essere presenti alcuni caratteri
che intervengono direttamente sulla trasformazione del testo;
su questo vengono applicate le regole di translitterazione.
La trasformazione da origine ad una struttura dati dinamica (esaminata
nel 2º capitolo) a più liste (una per ogni strumento/personaggio
presente nel testo).
Ogni singolo elemento della lista contiene le informazioni relative
ad una singola nota (secondo la codifica musicale interna al L.I.M.),
queste informazioni sono dirette ad avere una rappresentazione
degli elementi musicali che possa essere utilizzata in differenti
modi:
1) da un punto di vista analitico per la ricerca di strutture
ritmiche e melodiche;
2) da un punto di vista dell' editoria musicale per la stampa
di partiture di buona qualità;
3) da un punto di vista di compatibilità con la codifica
MIDI (Musical Instrument Digital Interface) per la comunicazione,
e quindi l'esecuzione, con strumenti musicali esterni in grado
di riconoscere questo standard. Non é stata utilizzata
direttamente tale codifica perchè assolutamente riduttiva,
da un punto di vista analitico e grafico, di informazione.
Nella fase di translitterazione si fa riferimento ad una tabella
associativa fonema/lettera-nota (2º capitolo) che può
essere modificata direttamente dall'utente secondo le proprie
esigenze musicali, utilizzando le informazioni fornite dal programma
stesso sul testo in esame.
Si sono sviluppati, in una seconda fase del lavoro, degli
strumenti in grado, partendo dalla linea melodica base ottenuta
per translitterazione, di armonizzare tale linea melodica (3º
capitolo), secondo le regole classiche dell' armonia, e di costruirvi
sopra un accompagnamento ritmico-armonico definito dall' utente
stesso, secondo le proprie esigenze musicali, e montato in modo
manuale oppure facendo riferimento alla struttura del testo.
Il modo in cui é stata realizzata l' interfaccia per la
costruzione delle strutture ritmiche permette, anche a coloro
che non hanno familiarità con la notazione musicale, di
poterla usare con estrema semplicità.
Il 6º capitolo mette in risalto l'importanza dell' interfaccia
nella comunicazione uomo-macchina.
Il sistema consente infine di ascoltare i brani ottenuti (5º
capitolo), sia attraverso i suoni prodotti con il sintetizzatore
interno al Macintosh oppure utilizzando uno o più strumenti
musicali esterni collegati mediante l' interfaccia MIDI . Questa
seconda alternativa é realizzata con un traduttore che
permette di passate dalla codifica L.I.M. alla codifica MIDI.
Tale traduttore é in grado di tradurre anche i simboli
di accelerando e ritardando che si possono inserire nel testo,
ottenendo così un qualcosa di innovativo nel campo dell'
esecuzione di partiture con elaboratore: in questo modo é
infatti possibile rimuovere, in parte, quella sensazione di appiattimento
espressivo caratteristico dell' elaboratore.
In questa fase é anche possibile visualizzare il testo
in due modi differenti:
1) come semplice testo scritto;
2) come sequenza di sillabe;
in modo da vedere, nella fase di esecuzione, la reale corrispondenza
che si é creata tra testo e suono.
E' possibile stampare (4º capitolo), in notazione musicale,
con buona qualità, utilizzando la stampante laser, i brani
musicali ottenuti; sotto il pentagramma é presente il testo
generatore per evidenziare meglio le associazioni testo-musica.
Infine il 7º capitolo é una guida all' uso del sistema.